venerdì 10 gennaio 2020

LA SCHERMA COME CONOSCENZA DI SE'



Nello scorso articolo vi ho parlato della mia visione al femminile della scherma introducendo un altro punto importante: la comunicazione.
Partendo dal presupposto che nel duello regna il linguaggio non verbale, penso la scherma sia determinante per conoscere meglio noi stessi e l'altro.
C'è una notevole differenza tra duellare con lo stesso compagno la prima e la seconda volta, perchè ci si è già conosciuti un po' più in profondità e questo permette a entrambi di crescere sia nella tecnica che interiormente.
Più si duella assieme più ci si arricchisce l'uno con l'altro e più si duella con persone diverse più si apprende qualcosa di nuovo imparando a vedere anche diverse prospettive.

E' un buon esercizio durante il duello prestare attenzione ai nostri pensieri. Questo ci permette di restare nel qui e ora e di prendere consapevolezza del nostro corpo. Se un pensiero ci ossessiona o se la mente tende a volare basta riportare la nostra attenzione alla posizione di guardia per tornare a noi stessi e alla nostra centratura.
Una volta trovata la nostra stabilità possiamo concentrarci sul nostro avversario prestando attenzione alle sensazioni del corpo e alle emozioni che proviamo restando in ascolto.
Uscire dalla nostra zona di comfort ci spaventa. Quello che ho notato è che la scherma ti permette di superare i tuoi limiti, quindi se la tecnica successiva sembrerà difficile è utile ricordare che Volere è Potere. La terza parola magica è Tacere...perchè tacere? per restare connessi col nostro corpo momento per momento, per restare radicati a ciò che siamo nel qui e ora. Quello che conta è restare fedeli al proprio intento, il resto è silenzio.

Affinchè il duello sia fluido proprio come nelle relazioni, dobbiamo essere sinceri e onesti con il nostro sfidante. Se restiamo autonomi interiormente non ci faremo travolgere dalle emozioni e il duello sarà un restare costantemente presenti. Se poi il nostro sfidante è bravo a toccare i vostri punti deboli ci fornirà un aiuto prezioso per la nostra crescita.

La posizione di guardia non ci insegna soltanto ad essere presenti a noi stessi, ma ci insegna anche il potere del distacco, che rappresenta la capacità di distaccarsi per auto-osservarsi e per osservare il nostro avversario creando il giusto equilibrio tra le parti.

La scherma può essere un mezzo efficace per conoscere meglio noi stessi e metterci alla prova. Scopriamo mediante l'azione del duello chi siamo.
Attraverso la scherma possiamo sviluppare qualità come la resistenza, l'attenzione, la decisione, la destrezza, il coraggio, l'intelligenza, la sicurezza, l'autostima, l'autodeterminazione, la capacità di autovalutazione, la capacità di percepire ed osservare, la capacità di concentrare la mente, la capacità di ragionare e pensare e la capacità di comprendere l'altro. Potremmo dire che la tendenza combattiva espressa nel duello non è altro che il bisogno di affermare sè stessi. In sostanza la scherma forma una persona più ricca capace di esprimere le proprie potenzialità. 

Non abbiate mai timore di duellare con l'altro, nè di deluderlo o per paura di un suo giudizio, perchè c'è sempre qualcosa da imparare. In realtà la nostra attenzione e concentrazione aumentano nelle situazioni che ci mettono alla prova e che in realtà ci spingono ad agire. 

Vi ho parlato nell'ultimo articolo di come duellare possa essere una sorta di danza: quando duelliamo in alcuni momenti le spade si fondono mentre in altre si separano. I duellanti si uniscono per trovare un equilibrio tra fusione e separazione. Duellare con un'altra persona è come imparare ad amare. Implica imparare come quella persona sente, pensa, si comporta e perchè duella in quel modo. Significa avere fiducia e accogliere la vulnerabilità dell'altro nel nostro cuore.

Interessante notare come la donna duellando col maschile sia più ricettiva ad accogliere l'uomo, per questo nel duello la sua mutevolezza si trasforma in dinamicità. La donna sfugge l'uomo insegue.
Per natura la donna è l'energia creativa che si sprigiona attraverso la chimica col maschile. La donna durante il duello accoglie la parte attiva del maschile e l'uomo fluttua con la sua mutevolezza. Viceversa se l'uomo sprona la donna con la sua parte attiva lei di riflesso l'accoglierà e diventerà più strategica. E' così che nasce la danza degli opposti, come nello Yin e lo Yang sebbene sembrino in conflitto tra loro sono in realtà interdipendenti. 
 

Pur essendoci diverse forme nella scherma ho notato che ognuno ha un suo stile di interpretazione in base alle sue inclinazioni personali e penso che questo sia il mio raccontato attraverso questa rubrica.

Vi lascio con un esercizio interessante che sto mettendo in pratica personalmente: durante il duello cercate di percepire dove vi trovate e quali posizioni il vostro corpo assume restando presenti. Come sento il mio corpo? Come respiro? Quali tensioni muscolari avverto? Dove mi sento contratto e dove sono disteso? Riuscite ad essere sempre presenti mentre duellate con l'altro o vi lasciate assorbire da lui? Riuscite a ripartire la giusta attenzione tra le parti? Riuscite a disperdere meno energie nel duello riuscendo a difendere la vostra posizione diventando un prezioso partner attraverso un confronto costruttivo? Quanta vicinanza è positiva per voi? E per il vostro avversario? Dove si trova la nostra distanza ottimale? Quando è che entrambi stiamo bene? Dove si trova il reciproco confine tra incontro e scontro? In quali momenti percepisco che il duello è più fluido?



Buon duello a tutti!!!
Lady Funambola





Bibliografia consigliata:

- Psicosintesi - R. Assaggioli
- Fiducia Sfiducia - Krishnananda Amana
- A tu per tu con la paura - Krishnananda Amana
- Sesso e intimità - Krishnananda Amana
- Le persone sensibili sanno dire no - Rolf Sellin
- Le persone sensibili hanno una marcia in più - Rolf Sellin
- Piccolo manuale di autodifesa verbale - B. Beckam
- I due volti dell'amore - B. Hellinger



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