martedì 21 luglio 2020

DIARIO DI BORDO DEL CAPITANO KAPPA 
Vol. 50
Questa è l’ultima volta che scrivo, ovviamente non per sempre! Non si mai! Mi fermo perché prendo una pausa da tutto ciò che abbiamo fatto ora, tranquilli non sciolgo la ciurma e non ho nemmeno intenzione di lasciarla! Semplicemente mi riposo, abbiamo lavorato tantissimo, specialmente nei due mesi in cui siamo stati fermi a riparare la nave in quell’asteroide! Una pausa la meritiamo no? Comunque oggi è l’ultimo giorno che scrivo e annoto anche che parte della nostra ciurma si appresta a fare il salto di qualità! Verrà assegnato a Scimmia, Kiloton e Maronno, il riconoscimento per aver terminato la via del guerriero che cerchiamo di tramandare al meglio! Ovviamente se superano le prove ehehe. Ma sono più che sicuro che ci riusciranno! 
Per gli altri è ancora presto ma tutti arriveranno in fondo! 
Questo è tutto! 
Comunico ufficialmente che la ciurma della tortellino laser si mette in modalità dormiente (ma non troppo), in attesa di tornare ad arrembare altri pianeti o navi! 
Soc’mel slè bon! 

Kappa 

venerdì 10 luglio 2020



LA MELODIA DELLA SPADA: MAKASHI ULTIMO CAPITOLO

Bentrovati!
Mi auguro che questa rubrica possa intrattenervi come si deve perché oltre ad essere un modo per condividere i miei pensieri personali potrebbe essere anche una buona forma di conoscenza dell’ambito della scherma con spada laser. Quantomeno nella nostra scuola.
Passiamo però a ciò di cui volevo parlarvi, le difese del makashi:
Per difese s’intende il parare un attacco, fermarlo. Nel secondo stile non è così! Il makashi nella sua omogeneità racchiude un movimento incessante che ipoteticamente parlando non si ferma mai quindi chiamare parata un movimento difensivo non è tecnicamente corretto.
Ciò che contraddistingue le difese sono le deviazioni degli attacchi atti a “ribaltare” la situazione portandola da un punto difensivo a una posizione d’attacco. Questo vale per qualsiasi posizione si porta la spada per difendersi, dalla testa fino ai piedi.
Anche il secondo stile ha delle difese che interrompono il ritmo proprio e dell’avversario ma questo è dato dalla necessità stilistica con cui si combatte.
Infine per concludere ribadisco che il makashi personalmente lo trovo come la perfetta trasposizione musicale del jazz.
Per ora mi tocca fermarmi qua, lo studio di altri stili non l’ho ancora approfondito bene, continuerò comunque a studiarmi e sentirmi per valutare che ciò che ho scritto fino ad adesso possa effettivamente rispondere a verità. Vi lascio con la speranza che questa rubricavi sia piaciuta e che vi abbia aiutato un pochino a “leggervi e ascoltarvi dentro”.

Soc’mel sle bon!

Cpt. Kappa





LA MELODIA DELLA SPADA: MAKASHI

Bentornati!
Cari lettori e care lettrici della rubrica “la melodia della spada”, si lo so lo so è un introduzione alquanto televisiva e forse un po’ antiquata ma ogni tanto un po’ di spirito fa bene, ed è proprio di spirito di cui oggi andremo a parlare per concludere la parte della seconda forma.
Abbiamo parlato di jazz e che il makashi lo vedo come un’evocazione dello spirito attraverso la spada, molto più di altri stili che sto imparando e provando.
Le 3 guardie principali del makashi: un modo per cominciare a capire chi hai di fronte parte proprio da qui!
Le difese del makashi sono uno specchio enorme su ciò che siamo, dal modo in cui accogliamo gli affondi del nostro compagno possiamo capire tantissime cose ovviamente a ritmo di un jazz che non tiene conto di tenere fermo il corpo.
Dai colpi alle parate si può intendere anche come una persona può reagire durante discussioni di qualsiasi tipo! Da quelle accese a quelle divertenti!
Ho parlato dei colpi e delle parate ma è nella difesa del makashi che vedo meglio ciò che una persona rispecchia!

Kappa


lunedì 6 luglio 2020

La Croce, la Spada, la Bandiera.

Quando George Lucas iniziò la stesura del primo Star Wars, uno dei primi aspetti che dovette affrontare fu come delineare la figura del cavaliere Jedi.
Aveva bisogno di caratteristiche ben precise su cui basare i suoi guardiani della galassia, protettori della Repubblica: immacolati, indomiti, spirituali, dotati di caratteristiche fisiche e mentali quasi soprannaturali.


Fortunatamente per le sue meningi esistevano storicamente due ordini militari che rispecchiavano perfettamente le qualità necessarie alla creazione del cavaliere Jedi: i Samurai giapponesi ed i cavalieri del Tempio. Lo stile di combattimento, il rigore marziale e la devozione dei primi ben combaciava con il perfetto connubio tra marzialita' e spiritualità alla base del credo Templare. 

Nasce così, da questa elaborata sinergia, la figura del Cavaliere Jedi: la tunica è una via di mezzo tra il kimono giapponese ed un saio monacale, la sua arma (la Lightsaber) non è altro che una Katana con una lama di plasma, gli stili di combattimento hanno nomi e caratteristiche decisamente legati alle discipline del Bushido. A ciò si aggiungono la visione spirituale e l’intima ricerca della perfezione, entrambi connotati caratteristici del percorso templaristico. 


Anche le vicende narrate nei film della Saga traggono spunto da vicende storiche realmente accadute: i Samurai, alla stregua dei Jedi, si trasformarono rapidamente da guardiani dell’imperatore a ribelli braccati dal nuovo esercito imperiale; l’ordine 66 non è altro che la trasposizione cinematografica del complotto che, in quel fatidico 13 ottobre del 1307, porto’ alla Purga Templare ed alla nascita del mito del Venerdì 13, simbolo del giorno infausto per antonomasia.




Da praticante di Iaido e da Cavaliere Templare, sono sempre rimasto affascinato da questa incredibile "vergenza nella Forza", da quanto fossero accomunate, sotto l'Egida della Saga di Star Wars, queste mie due passioni; fino al punto di percepire chiaramente che forse non era solo la mera casualità ad avermi avviato in certe determinate direzioni hobbistiche.




Se c'è una cosa che mi ha insegnato fin da piccolo il buon Maestro Kenobi, è di dar retta al mio istinto: c'è un significato recondito se i sentieri della vita mi hanno portato ad ora e adesso, schermidore laser, un baqckground da Iaidoka e Cavaliere del Tempio. Ognuna delle mie passioni è legata strettamente alle altre da un filo unico ed invisibile, un pezzo di un puzzle che diventa sempre più chiaro, ogni giorno che passa.

Ultimamente un altro tassello si è unito perfettamente al quadro generale: quando il buon Capitano Kappa ha cominciato a definirci una Ciurma di Pirati Spaziali, una Eco ha misteriosa ha cominciato a rimbombarmi in testa. E la fonte di questa Eco si è manifestata durante uno delle ultime Conferenze templari a cui ho partecipato, dal titolo "La Marina templare".



Durante la Purga Templare, da cui poi Lucas ha tratto il suo Ordine 66, la Flotta Templare fuggì dalle coste francesi nella notte, con le vele nere per non farsi vedere ed un simbolo bianco sulle loro bandiere, a testimonianza eterna del lutto all'interno dell'Ordine: un teschio e due tibie incrociate, quello che sarebbe diventato famoso negli anni a venire come il Jolly Roger, emblema eterno della pirateria.


Questo simbolo deriva verosimilmente dal teschio, simbolo di morte, e dalle tibia incrociate, motivo che possiamo trovare sul sepolcro di ogni cavaliere templare, sempre raffigurato nei bassorilievi in questa posizione, a gambe incrociate.



Vogliamo aggiungere che la nave Ammiraglia della Flotta Templare aveva per nome "IL FALCONE"?!? Non vi ricorda per caso una ben nota nave mercantile Corelliana?!?

Cavalieri Jedi, Templari e Pirati. 

Le vie della Forza ci hanno portato fino a qui, alla nascita della Tortellino Laser. e L'universo ci sta aspettando, nel nome del Brodo e del Tortellino.....



Mistrolomeo






domenica 5 luglio 2020

DIARIO DI BORDO DEL CAPITANO KAPPA
Vol. 49

Quel pianeta di cui ho parlato la scorsa volta, Rrad, si è rivelato un ottimo posto, anche gli abitanti ci hanno accolto molto tranquillamente, credo che in futuro avremo modo di combinare molte cose insieme! Ormai è arrivato anche il tempo di esaminare i progressi della nostra ciurma, più precisamente di Kiloton, Scimmia e Maronno! 
Inoltre stiamo valutando di non spegnere definitivamente la nave per un mese (lo facciamo per manutenzione solitamente) e di andare avanti perché comunque la nave non sta dando problemi e avremo modo anche di vedere se ingrandirla oppure no! Questo è tutto per ora, si preannuncia un viaggio impegnativo e sicuramente non senza sorprese! Vedremo 
Alla prossima! 

LA MELODIA DELLA SPADA: MAKASHI

Ben ritrovati!
Con questo articolo andremo a accentuare nella melodia della spada ciò che sento portando gli attacchi in makashi, difatti concettualmente gli attacchi del Makashi sono composti solamente da un colpo ovvero l’affondo o come lo chiamiamo noi alla tortellino laser, semiaffondo, per motivi di sicurezza nel portare l’attacco. Ma non è questo il luogo per parlare di questi tecnicismi e concentriamoci su quello che effettivamente è l’affondo.
Quando si porta un colpo del genere lo si porta per porre fine al duello, per fare in modo di fermare l’avanzata del compagno o avversario, per questo si richiama un ritmo che deve essere a parere mio incessante ma anche sotto un certo punto di vista delicato ed elegante, simile a quello che potrebbe essere il jazz, quello da ballare che non ti fa stare fermo neanche da legato, che entra in testa e non esce più. Volendo fare un’associazione a un brano in particolare, col sorriso mi viene in mente la canzone degli Aristogatti “alleluia tutti jazzisti” proprio per il motivo spiegato prima. Quindi gli attacchi del makashi sostanzialmente li associo al jazz.
Questo per oggi è tutto, alla prossima occasione vedrò di snocciolare le difese o deviazioni del secondo stile.

DIARIO DEL CAPITANO

  Pagina 7   Data importante domani!!  Ciao ciurma! Buon sabato a tutti quanti!! Oggi parlerò un po’ di me ma non tanto di quello che sento ...