Buon mercoledì a tutti!
Dopo un bellissimo allenamento con parecchi nuovi Padawan che vogliono scoprire la Via del Tortellino, torniamo a dedicarci allo studio della Forma V, il Djem-So!
Oggi affronteremo insieme un punto fondamentale per carpire l’essenza di questo Stile aggressivo e dominatore, un punto che possiamo estrarre dalla filosofia del Bushido e che può bypassare il paradosso fra aggressività e scherma ludica praticata qui alla Tortellino Laser.
Fin dai primordi, nella pratica del Bushido ed in particolare nello studio figurato dello Iaido, il termine “Seme” (contrazione di Semeru, attaccare, minacciare), voleva rappresentare l’aggressivita’ passiva insita nella posizione di guardia statica o di attesa. Il praticante doveva evidenziare questo atteggiamento minaccioso ed aggressivo anche rimanendo perfettamente immobile nella sua posizione di Seiza. Questo avveniva traslando il proprio spirito combattivo e la propria aura verso l’avversario, che doveva sentire la minaccia insita nell’espressione, nella giusta contrazione muscolare e soprattutto nel “Seme” del guerriero seduto davanti a lui.
Partendo da questo concetto di “minaccia passiva”, abbiamo deciso di impostare la Forma V proprio su questo aspetto, anche per far collimare al meglio l’impostazione del Djem-So descritta da Lucas con la nostra versione codificata.
Ne deriva uno stile in un certo senso attendista, ma pronto ad un rapido e potente contrattacco per disarmare o finire l’avversario in una devastante sequenza di attacchi atti a superare le difese del compagno di duello; ovviamente l’esperienza ed il controllo della spada ricoprono un ruolo fondamentale nella pratica del Djem-So, la potenza del tocco va sapientemente dosata, mentre la ridotta velocità dello Stile va compensata con una precisa scelta di tempo nel decidere sia le direttive di attacco che quelle di difesa.
Ma è soprattutto la componente psicologica a farla da padrone nella pratica della Forma V!
L’essenza filosofica dello Stile viene espressa dal fruitore tramite un atteggiamento sicuro e quasi intimidatorio, pur mantenendo una posizione statica e non dinamica, come invece avviene durante la pratica delle Forme II e IV. Pochi movimenti decisi e precisi, numerose pause sempre con la minaccia pronta.
Aggressività senza aggressività, la vera quintessenza del Djem-So.
A mercoledì prossimo!
Mistrolomeo
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