martedì 17 dicembre 2019

DIARIO DI BORDO DEL CAPITANO KAPPA Vol. 33:

Oggi è l’ultima volta che scrivo prima di prendere una pausa, sono stanco! Non di scrivere ma di tutto ciò abbiamo fatto, le nostre energie sono state spese bene tutte quante nel miglior modo possibile e sono soddisfattissimo! La ciurma ha risposto benone e ancora una volta mi sorprende! L’altra volta avevo accennato a delle prove fatte da due dei nostri della ciurma. Passati! Come  era abbastanza prevedibile, ma queste prove sono servite più a noi che a loro e questo è stato un dei punti maggiori a cui abbiamo dato più peso, senza contare lo spirito che in loro non ha ricevuto nemmeno un’ammaccatura! 
In quanto a noi dobbiamo rivedere alcune cose e fare in modo che i feedback che ci sono arrivati da “Dani il bianco” e “forGe Gabri” non vengano resi vani! 
Riposo si fa per dire quindi ahahaha ma per un po’ saremo a risparmio energetico, sia noi che la nave! 
Torneremo con sorprese e novità e carichi più di prima, per far vedere che tipo di pirati siamo!! A tutta la ciurma vorrei dire grazie perché senza di loro noi non saremmo nulla! 
Non mancherò di tornare a scrivere!!
Soc’mel slè bon! 

Kappa 


giovedì 12 dicembre 2019

LA SCHERMA E L'EROINA DENTRO OGNI DONNA

Buongiorno a tutti,

dapprima vi ho parlato degli archetipi femminili perchè la vita della Donna è costellata da tutti questi archetipi. Onestamente avevo pensato di parlarvi delle varie figure femminili che hanno coronato la storia con la spada e non mancherò di farlo, ma oggi preferisco parlarvi di come sto cominciando a vedere la scherma da un punto di vista più personale.
La Donna è un essere mutevole e la sua mutevolezza è una dinamicità che può essere trasmessa anche nel duello. 
C'è una distanza che teniamo dal nostro avversario affinchè non ci colpisca o ferisca, quello è il nostro centro, nello Shii-cho la nostra sfera, come non mancano di ricordarci i nostri insegnanti.
Nessuno può entrare nel nostro spazio se non glielo permettiamo (come diciamo noi "Tu non puoi passare").
Per fare entrare qualcuno nella nostra intimità più profonda ci vuole tempo e se ci sentiamo invasi come da un attacco in duello, possiamo decidere di parare quell'attacco o di schivarlo.
Il duello ci insegna a mantenere la nostra assertività e a comunicare con l'altro.
A volte abbiamo bisogno di tenere le distanze anche a causa di ferite precedenti e il "Tu non puoi passare" di Gandalf è applicabile nella vita come nella scherma.
Siamo noi a decidere quando fidarci un po' più dell'altro e lasciarlo entrare nella nostra sfera.
Attraverso la scherma non c'è bisogno di parole per comunicare è tutto improntato sul linguaggio non verbale.
Possiamo provare a percepire cosa sta pensando il nostro avversario e in alcuni casi anticiparne le mosse semplicemente dalla sua espressione, da come ci guarda o ci sorride, o se magari ci sta incorraggiando o sfidando.
Se tra i due duellanti c'è armonia, ascolto reciproco ed empatia, ad un certo punto la tensione del conflitto si attenua e si crea una danza.
Mi è capitato di lasciarmi trascinare dalla spada dell'altro in parata accorgendomi che stavo girando perfettamente in sintonia con l'avversario pur restando nella mia sfera.
Mi ricorda moltissimo quando nel tango argentino l'uomo guida e la donna segue.
La scherma ti scarica senza dire una parola tutte le emozioni che hai dentro, impari ad ascoltare il tuo corpo perchè in quel momento è soltanto lui a parlare col tuo avversario e ti costringe a concentrarti solo su di te.
Il duello in realtà è la perfetta risoluzione dei conflitti. Se sappiamo ascoltarci e ascoltare l'altro possiamo donare all'altro qualcosa di noi e noi qualcosa a lui e ne farà tesoro per il duello successivo. Lo stesso vale per due persone che abbiano avuto un conflitto, fare tesoro e cogliere la lezione da quanto accaduto può addirittura essere costruttivo per fare crescere e migliorare il rapporto successivamente.
Se è vero che ogni duellante è una sfera che si muove nello Shii-cho mi viene da pensare che due sfere unendosi in duello formino il simbolo dell'infinito che nel tango argentino è l'8 (detto ocho) che simboleggia l'armonia perfetta. L'armonia perfetta dei duellanti per dirsi ciò che pensano, sentono e vogliono nel silenzio e solo con il corpo. Se volessi utilizzare la mia parte romantica direi che è come fare l'amore.
La scherma ti permette anche di affrontare le tue paure e di superare i tuoi limiti e di uscire dalla tua zona di comfort, questo grazie alla legge di risonanza che si crea tra i duellanti che si fanno da specchio.

Dentro ogni Donna esiste un'eroina che viene risvegliata e che ha un Drago da sconfiggere:

"C'era una volta una Principessa che partì dal suo castello per un lungo viaggio. Durante questo viaggio dovette affrontare le sue paure più grandi tra cui il Drago che risiedeva dentro di lei, così lo affrontò in duello e tornò al castello come una Regina".



Questa breve fiaba ci ricorda alcuni personaggi cinematografici come Eowyn del "Signore degli Anelli" che teme la gabbia e sconfiggerà il Witchking; oppure Biancaneve che nel film "Biancaneve e il Cacciatore" è ben lontana dalla Principessa che conosciamo, è una Principessa che si trasforma in Guerriera distruggendo, ma anche perdonando la matrigna cattiva. 
Ognuno ha il suo Drago interiore da sconfiggere: può essere la paura di non sentirci amati, compresi o apprezzati, la paura di essere rifiutati o abbandonati, la paura di non riuscire a raggiungere un obiettivo per noi importante o di non risollevarsi da un fallimento etc.
E se ogni Donna immaginasse di duellare col proprio Drago interiore usando la scherma?
E se ogni Donna cominciasse a danzare col suo Drago duellando?
A questo punto si accorgerebbe di non avere più paura...




Questo è il mio primo bilancio dopo tre mesi di allenamento e credo sia molto positivo e lo devo anche ai nostri insegnanti e compagni.


Lady Funambola 





Bibliografia consigliata:
- Il femminile nella fiaba - Marie Louise Von Franz
- L'eroe dentro di noi - Carol S. Pearson
- Risvegliare l'eroe dentro di noi - Carol S. Pearson



martedì 10 dicembre 2019

DIARIO DI BORDO DEL CAPITANO KAPPA 
Vol. 32:

Tutti in coperta banda di manigoldi!! Un giorno lo urlerò davvero. 
La nostra “riunione” è andata bene, anzi molto bene, la ciurma ha partecipato in maniera molto attiva e questo ha dato i suoi frutti! 
Ora dobbiamo prepararci perché due dei nostri devono affrontare la prima prova della nostra nave per passare sostanzialmente di grado e così darci anche una mano (ad Arkael, Mistrolomeo ed io) per quello che sono certe funzioni che magari a volte per dare precedenza a cose più importanti tralasciamo un po’ di più. Li ho visti abbastanza tranquilli comunque, non dimostrano nessun segno di tensione o altro! Li abbiamo formati davvero bene ehehehe... non ci resta altro che aspettare il giorno per procedere. Nel
frattempo teniamo la nave in ordine e pulita che prima di partire con tutti i progetti di cui ho parlato diverse volte precedentemente, Avremo a breve un periodo di riposo totale, lo facciamo per ricaricarci e per mettere in ordine le idee per ricominciare a macinare come si deve senza troppi affanni! 
Scriverò come sarà andata la prova la prossima volta!! 

Kappa 


domenica 8 dicembre 2019

Forma 6, Episodio 2: Codifica

Buon lunedì a tutti!

Torniamo a parlare, in questa fredda mattinata di dicembre, di Niman e di come, alla Tortellino Laser asd, abbiamo dato concretezza reale alla Forma VI.

Devo ammettere che non è stato facile, per il nostro Concilio degli stili, mettere mano ad uno Stile così “fantascientifico” e poco descritto nel Lore della saga di Star Wars. Avevamo a disposizione tre  punti su cui codificare la Forma e tutti e tre ci sono stati poco di aiuto: Due spade, stile equilibrato senza punti di forza e debolezze, uso della Forza.

Abbiamo così deciso di partire dal dualismo insito nel nome Niman: la Forma VI che insegnamo alla Tortellino Laser può essere praticata sia con una che con due spade, anche se formalmente la versione con doppia lama e’ quella diciamo canonica.
La presa sulla Lightsaber e’ classica, a martello, anche se piu morbida rispetto alle Forme precedenti, quasi una via di mezzo tra la presa a martello e la presa a pistola della Forma II. Le direttive di attacco e difesa sono ampie, creando molto spazio e sfruttando allunghi decisamente interessanti; gli eventuali vuoti lasciati all’iniziativa dell’avversario vengono colmati facilmente tramite il raddoppio con la seconda lama.

La risultante e’ uno Stile elegante caratterizzato da ampie rotazioni di tutto il corpo e da un notevole raggio d’azione, con il duplice scopo di mantenere molto spazio tra il fruitore ed il suo avversario, riuscendo nello stesso tempo a raggiungerlo tempestandolo con una fitta rete di attacchi, sfruttando l’uso delle due lame.

Terminata la codifica di questo primo approccio al Niman, ci siamo resi conto che non era per noi sufficientemente legato al Lore redatto da Lucas, perciò abbiamo deciso di provare a codificarne una versione con una sola Lightsaber.
La difficoltà principale era inserire “l’uso della Forza” nei duelli reali, dal momento che nessuno di noi risulta dotato di superpoteri telecinetici: abbiamo perciò pensato di utilizzare la mano libera a nostra disposizione per effettuare Armoniche o Prese direttamente sulla lama dell’avversario, in maniera da disarmarlo o semplicemente “ferirlo” con la sua stessa spada, tramite rotazione della stessa. L’uso delle Armoniche diventa così esclusiva caratterizzazione della Forma VI.
Non potendo usare la “Forza” a distanza, il Niman a singola lama ha così bisogno di bilanciare perfettamente le distanze (come da Lore, l’equilibrio e’ la caratteristica base dello Stile), alternando allunghi e ritirate brevi, sempre focalizzando l’obbiettivo di chiudere la distanza nel momento giusto e impossessarsi del controllo sulla lama dell’avversario.

Le conseguenze di questo approccio vengono poi riflesse nell’atteggiamento del nostro avversario, durante la pratica del Niman: tenderà, per evitare l’uso delle Armoniche, di rimanere a distanza, permettendoci di usufruire di questi spazi per impostare il duello secondo la nostra strategia.

La spada non è sempre la nostra migliore arma...

Mistrolomeo

giovedì 5 dicembre 2019

PADME: L'ARCHETIPO DELLA MADRE

Demetra rappresenta l'istinto materno o il desiderio di una gravidanza a volte inconscia che può trovarsi incinta per caso e sarà la stessa gravidanza a modificarne l'esistenza, questo è il caso di Padme.
Il lato ombra di Demetra è la depressione attraverso un senso di sacrificio, infatti Padme morirà quando ormai il rapporto con Anakin sarà logoro. Ella manifesta il dolore attraverso l'impotenza.

In Episodio I e II Padme diventa la madre sostitutiva del compagno accudendolo. Anakin non avendo punti di riferimento materni o paterni stabili, cresce restando un ragazzo immaturo e ancora troppo pieno di sè con una forte insicurezza interiore. Padme lo giustificherà finchè non aprirà gli occhi vedendo la realtà. Lei cadrà in depressione vedendo la propria esistenza vuota, amara e sterile.

Padme ha un forte archetipo Atena nella sua parte diplomatica e razionale come Regina e Senatrice del suo popolo. L'Atena razionale che è in lei inizialmente rifiuta l'amore di Anakin finchè l'archetipo di Venere si risveglia.

Anakin ha un forte archetipo Ares e nel suo lato ombra è tendenzialmente un emotivo, appassionato ma tempestoso che vuole assumere il comando. Ares fu amante di Venere e insieme generarono due figli proprio come Anakin e Padme.



Padme dovrebbe poter vedere la distruttività del loro rapporto e non divenire la madre sostitutiva di Anakin lasciandolo crescere da solo. Questo non avviene perchè Padme è ancora troppo giovane per essere una Donna completa e diventa facilmente manipolabile.

Anakin invece non potendo salvare la madre tramuta la sua frustrazione in rabbia e vendetta e la sua impulsività ad agire prende il sopravvento.
Si attacca a Padme tramite un innamoramento immaturo che genera solo un malsano attaccamento, riferibile alla precedente perdita della madre, che lo porterà alla distruzione di tutto ciò che dice di amare.

Lo stesso Maestro Yoda dice ad Anakin:
"Esercitati a distaccarti da tutto ciò che hai paura di perdere"



Si conclude con questo articolo la mia piccola trilogia sugli archetipi femminili, dalle prossime settimane torneremo a parlare delle Donne con la Spada non unicamente dell'Universo Star Wars.
Parleremo delle donne pirata che nella storia hanno portato una spada, perchè in fondo noi siamo pirati! Ma parleremo anche di altri personaggi storici, mitologici e cinematografici femminili che hanno utilizzato la scherma. Non ci baseremo solo esclusivamente su parti storiche o tecniche ma un argomento di cui tratterò sarà la Guerriera nonchè Eroina che risiede dentro ognuna di noi in grado di affrontare qualunque Drago interiore.

Un caro saluto

Lady Funambola




Bibliografia consigliata:
- Le dee dentro la donna - J.S. Bolen
- Gli dei dentro l'uomo - J.S. Bolen
- Donne che corrono con i lupi - C. Pinkola Estes

martedì 3 dicembre 2019

DIARIO DI BORDO DEL CAPITANO KAPPA 
VOL. 31:

Ci siamo!! Tutto ormai è pronto! Di che parlo? Del fatto che stiamo finalmente per dare all’equipaggio i frutti dei nostri lavori! 
Una sorta di riunione in plancia dove Mistrolomeo, Arkael ed io spiegheremo le fondamenta dell’essere pirati e ciò a cui stiamo andando incontro! Inoltre c’è da dire che i nostri due veterani dovranno affrontare la prima prova dei pirati del tortellino! Di cosa si tratta di fatto non si sa perché ogni prova ha una sua peculiarità! 

Forse i momenti bui descritti precedentemente sono solamente un modo per potermi lanciare con tutto me stesso verso un periodo che vedo e sento bello “morbido” diciamo così, oppure come si dice anche dalle mie parti, “sono preso bene”.
Preso bene lo è anche l’equipaggio perché è anche curioso di sentire effettivamente questa “conferenza” che terremo! 
Avremo modo di lavorare anche per il pianeta “Berd”, e studiare un piano che ci permetta di entrare nel sistema! Abbiamo in mente un paio di cose per farci notare!  Abbiamo voglia di fare un po’ di casino! Bello e buono! Essendo un pianeta commerciale cose del genere potrebbero essere all’ordine del giorno.... 
Eheheh...

Kappa 

domenica 1 dicembre 2019

Forma 6, Episodio 1: Lore

Buon inizio settimana a tutti voi!

Con l'inizio del mese di Dicembre, ultimo mese di questo intenso 2019 per la neonata Tortellino Laser, voglio ricominciare a parlarvi un po' di Stili.

Questa mia rubrica sulle Forme di combattimento con la Lightsaber può ripartire alla grande con l'ultima triade di Stili, forse la più complessa e spettacolare sotto quasi ogni aspetto, sia tecnico che nelle sue diverse variegature.

Iniziamo quindi oggi un nuovo viaggio insieme, alla scoperta della Forma VI: il Niman.

Questa Forma, chiamata anche la Via del Rancor o Forma della Moderazione, rappresenta il sesto stile del Lightsaber Combat ed è un'arte schermistica ibrida che combina molti elementi delle Forme precedenti in un unica struttura ben bilanciata, il cui risultato finale è uno Stile senza particolari punti di forza, ma fondamentalmente senza le pecche e le vulnerabilità di ogni singola altra Forma.

Nella Saga di Star Wars, il Niman si concentrava su una struttura abbastanza rilassata in termini tecnici, abbastanza semplice da padroneggiare e che non abbisognava di un lungo addestramento, in pratica uno Stile di Combattimento per tutti quei Jedi che preferivano dedicare  la maggior parte del loro impegno nello Studio della Forza e della diplomazia. Nonostante questo, la Forma VI era comunque letale nelle mani di un abile fruitore.

Per compensare la mancanza di particolarità tecnico-belliche, lo studio della Forma VI incoraggiava l'uso intenso di attacchi basati sulla Forza durante il Duello, in particolare le Spinte, perfettamente in sincrono con gli affondi di spada. Oltre a questo, il Niman fu sviluppato da preesistenti Forme Marziali che comprendevano l'uso simultaneo di due Lightsaber, stimolandone lo studio a tutti quei praticanti interessati ad una Forma diversa di combattimento.

La Forma originale dello Stile Niman era praticata dalla Dinastia Kashi Mer, che la nomenclò a partire dalla triade degli Dei Kashi. In seguito lo Stile venne adottato dalle Legioni di Lettow, un gruppo di Seguaci del Lato Oscuro, coinvolti nel primo grande Scisma dell'Ordine.
Dopo la sconfitta delle Legioni da parte dei Jedi, l'Ordine Jedi si impossessò dello Stile e lo rifinì nella Forma VI attualmente in uso in particolare dai Consoli Jedi, che preferiscono generalmente lo Studio della Diplomazia e delle Vie della Forza, piuttosto che all'apprendimento marziale.

Apprezzata fondamentalmente solo dai suoi soli praticanti, la Forma VI era parecchio criticata dai maestri delle altre Forme, perché a loro modo di vedere poco performante e senza particolari attrattive tecniche. Nonostante tutto, all'inizio della guerra dei Cloni era diventata una delle Forme più usate e, ironicamente, fu in un certo senso l'espressione stilistica della decadenza dell'Ordine in termini marziali.

In campo aperto e sotto l'incessante fuoco dei Blaster nemici durante la Guerra Civile, il Niman dimostrò tutte le sue lacune, in particolare durante la battaglia di Geonosis, in cui tutti i fruitori della Forma VI morirono nello scontro.

Dopo l'Ordine 66, il Niman fu reintrodotto come Stile principale nell'addestramento degli Inquisitori, soprattutto per la sua rapidità di apprendimento.

La prossima settimana vi condurrò più specificamente all'interno della codifica tecnica dello Stile.

Mistrolomeo.






DIARIO DEL CAPITANO

  Pagina 7   Data importante domani!!  Ciao ciurma! Buon sabato a tutti quanti!! Oggi parlerò un po’ di me ma non tanto di quello che sento ...