giovedì 30 gennaio 2020


LA MELODIA DELLA SPADA 

Benvenuti e ben ritrovati a “La melodia della spada” oggi cominceremo ad affrontare il primo stile e quello che riguarda la musica da ascoltare e creare in duello, cominciamo! 

Shii-cho duello:
Passiamo a quello che è il duello che è esattamente come scoprire qualcosa di nuovo in ambito musicale o scoprire addirittura l’ambito musicale.
Il duello per come è interpretato alla tortellino laser è visto come un dialogo fra due “avversari”, dove l’importante è sostanzialmente “dialogare” e “scambiarsi” idee. Sembra un discorso fuori dal comune probabilmente ma posso garantirvi che il duello non è solamente sopraffazione, ma è crescita, esperienza, condivisione etc...
Tornando al primo stile, torno a sottolineare che la scelta è puramente personale e che non rispecchia per forza la forma uno. 
Uno dei duelli più belli in assoluto che rappresenta a pieno ciò che voglio spiegare è proprio quello di Obi-wan vs Anakin in episodio III (la vendetta dei sith)

In un duello si creano con la spada e con il corpo  movimenti che possono essere fluidi oppure più meccanici da qui ne deriva anche il tipo di temperamento nell’affrontare il duello, dal quale possiamo risalire volendo anche al genere di musica e in certi casi, perché no, persino a un brano in specifico! 
Parlerò dei particolari al prossimo appuntamento.

Kappa

martedì 28 gennaio 2020

DIRIO DI BORDO DEL CAPITANO KAPPA 
Vol. 37

È confermato, tocca che ingrandiamo o prendiamo una nave nuova, altri elementi si sono uniti a noi nelle nostre avventure, una piccolissima ragazzina insieme ad altri due, ci sarà da divertirsi! Nel frattempo che ci dirigiamo verso Bord ho approfittato per fare un bell’ordine nella mia cabina, sono 2 settimane che ci sto dietro e non vedo la fine. La prossima volta che mi viene in mente una cosa del genere piuttosto mi folgoro da solo! 
La ciurma ha preso bene l’entrata di altri membri e si sono dimostrati più che disponibili. 
Ultimamente sto anche facendo caso che faccio un po’ fatica a seguire tutto e mi sa che probabilmente anzi molto probabilmente delegherò qualcosa, non ho intenzione di agire in malo modo. 
Ho voglia di un bell’arrembaggio! E di arrivare a Bord, farci vedere e fare un po’ di baccano, stiamo troppo silenti nonostante le nostre gesta siano già girate parecchio per l’intero universo a noi conosciuto! 
Scoppio di energie che sto indirizzando ma a volte liberarle tutte in una volta non sarebbe un male!! 

Kappa 

venerdì 24 gennaio 2020

DONNE PIRATA CON LA SPADA

Buongiorno a tutti,

da questa settimana inauguro una nuova serie di articoli spostandoci dalla profonda interiorità femminile alle donne pirata che hanno fatto la storia perchè ebbene sì alla Tortellino Laser siamo pirati!!!
Sono diverse le donne pirata che hanno costellato la storia e portato una spada, io ne nominerò solo alcune che a mio avviso sono le più idonee alla tematica di oggi.

Alcune donne pirata si vestivano da uomini perchè all'epoca alle donne era proibito salire a bordo di una nave e avere gli stessi diritti degli uomini. E' il caso di Anne Bonny e Mary Read che furono tra le più feroci e tenaci. Queste donne parlavano come uomini, si vestivano come uomini e bevevano rum come uomini.

Ma ci sono state donne pirata che ebbero il coraggio di mantenere la propria femminilità come Grace O' Malley che pur ereditando la flotta dal padre si presentò davanti alla Regina Elisabetta indossando un bellissimo ed elegante abito, ma senza mollare la sua spada, pur di salvare i propri figli.

Due tipologie di figure femminili ben distinte: le prime fortemente mascolinizzate, la seconda che mantiene la propria femminilità, eleganza e coraggio. 

Altre donne pirata come Ingela Gatheniem furono braccio destro del marito fino a diventare il capo della nave stessa.

Tutte queste donne entrarono in mare per motivi legati al maschile, ma dimostrarono di saper ballare anche da sole e con estremo coraggio divenendo così non la tipica donna che si annulla per il padre o il compagno, ma che ne diviene il braccio destro in un rapporto alla pari.





 Lady Funambola



giovedì 23 gennaio 2020

LA MELODIA DELLA SPADA: 
Salve a tutti! 
Concludiamo la parte dell’allenamento andando a vedere il motivo per cui ho scelto “l’ultimo samurai” come colonna sonora.
 I ritmi che compongono la colonna sonora riportata nell’articolo precedente  accompagnano l’allievo a concentrarsi e a imparare/perfezionare  lo stile. Il primo stile essendo apparentemente poco dinamico presenta i classici attacchi e di riflesso le difese classiche della scherma: rovescio, montante, laterale e fendente. Ripetendo e perfezionando queste tecniche viene a formarsi un sinuoso movimento accompagnato dalla musica che crea un movimento fluido e armonioso  diventando tutt’uno con la musica, andando a formare in tutto e per tutto la vera essenza dello schii-cho.

Questo è ciò che consiglio di ascoltare mentre ci si allena nel primo stile, la prossima volta introdurrò l’ambito del duello dove oltre ad ascoltare la musica la si può in un qualche modo creare!

Kappa
Qui due nostri allievi alle prese con la guardia dello schii-cho 

martedì 21 gennaio 2020

DIARIO DI BORDO DEL CAPITANO KAPPA Vol. 36

Mi piacerebbe soffermarmi di più a raccontare ciò che avviene dentro la nostra nave, quali pensieri e quali azioni compiamo ma ogni volta ho sempre qualcosa di nuovo da scrivere, siamo stati ingaggiati da una compagnia itinerante di mercanti, piccola ma molto cazzuta sotto certi aspetti! Il loro capitano mi ha personalmente contattato per avviare con loro dei commerci, abbiamo accettato molto volentieri nonostante sappia che ciò che tratterrebbero con noi lo trattano anche con altri, vediamo cosa salta fuori! 

Inoltre sto valutando alcune cose perché i nostri pronostici essendo molto positivi evidenziano che forse è il caso di ampliare la nave o addirittura prenderne un’altra, l’equipaggio aumenta e quindi anche tutto ciò che serve non può rimanere inalterato. Non so decidermi se modificare la nave e ingrandirla oppure prenderne direttamente un’altra. Le soluzioni sono valide entrambi. Per ora mi limito a guardare se il progetto che ho in testa è realizzabile, ricordo a chi sta leggendo che far parte della ciurma del tortellino non si è vincolati assolutamente quindi qualsiasi persona può decidere di andarsene oppure restare quando e quanto vuole. Il poter scegliere senza vincoli è la consapevolezza di di essere liberi! 


Kappa 

lunedì 20 gennaio 2020

Forma 6, Episodio 3: filosofia

Buon lunedì e ben ritrovati, dopo una lunga pausa natalizia, alla mia rubrica sulle Forme di combattimento con la Lightsaber.

Riprendiamo questa mattina il nostro percorso attraverso gli equilibrismi del sesto Stile, il Niman, focalizzando l’attenzione sulla profonda componente filosofica che lo permea.

Trovo che all’interno della Forma VI si concentri molto dell’essenza della Tortellino Laser: il Niman, come da Lore, necessita una sorta di “distacco” dalla brama di combattimento, prediligendo più una forma “comunicativa” di duello, che permetta al fruitore di operare un controllo strategico delle varie fasi dello scontro, sia in termini tecnici, che di distanza dall’avversario.
Chi pratica con noi il Niman, deve imparare a padroneggiare un’attenta strategia nel gestire il proprio avversario ancor prima di se’ stesso, la Forma VI in effetti basa la sua essenza intrinseca nel controllo del proprio compagno di duello.

Un’attenta analisi del duello, nella sua interezza, sta alla base della pratica dello Stile Niman, questo presuppone anche una certa dose di pazienza, lo studio ed il controllo dell’avversario necessitano tempo, senza aver mai fretta di chiudere un assalto, alla ricerca del colpo conclusivo.

Esteriorizzare completamente la propria scherma non è semplice, come complesso è il mantenimento di una precisa distanza tra noi ed il nostro avversario, per questo la Forma VI rimane uno stile avanzato adatto solo ad allievi con un profondo percorso tecnico-conoscitivo alle spalle.

giovedì 16 gennaio 2020

LA MELODIA DELLA SPADA
Bentornati! Senza battere ciglio inoltriamoci in questo meraviglioso viaggio!

Schii-cho allenamento: 
Lo schii-cho come già sappiamo è innanzi tutto il primo stile che ogni allievo impara per intraprendere la via della spada laser, serve per famigliarizzare con l’arma e per imparare i primi movimenti per potersi muovere in maniera autonoma. Lo stile
presenta la peculiarità della determinazione del “non cedere” andando a coprire il divario di esperienza e di competenza di stili. 


Consiglio dunque per chiunque voglia cimentarsi nell’apprendere il primo stile, di accompagnarsi con musiche che rievochino principalmente quello che è la pace interiore e la determinazione, un esempio calzante al massimo è la colonna sonora del film “L’ultimo samurai”, questo non significa che altri generi e altri album/brani non siano calzanti. 

Nel prossimo articolo concluderò la parte che concerne l’ambito dell’allenamento spiegando il motivo della scelta della colonna sonora sopra citata.

Kappa

martedì 14 gennaio 2020

DIARIO DEL CAPITANO KAPPA 
Vol.35

Che la notte porta consiglio ormai è un dato di fatto ma il nostro riposo ha portato ben altro!! Arkael che con nostro sommo piacere ha deciso di scrivere i suoi insegnamenti sta facendo la differenza all’interno della nave! Mistrolomeo che guida la nave come se fosse una barchetta gravitazionale giocattolo, nessuna rotta sbagliata e nessuna tempesta di asteroidi incontrata! 

Inoltre abbiamo avuto il piacere di ricevere all’interno della ciurma del tortellino una nuova componente, ha voluto conoscerci e vedere cosa facevamo! Viene dal sistema di pianeti Lucrodon, più precisamente da Cassicchio se non sbaglio. Dal mio canto invece sto muovendo le mie conoscenze per poter atterrare su diversi pianeti e fare un po’ di razzie! 
Ah sì ed un’altra cosa importantissima di cui ho accennato tempo fa! Atterreremo finalmente sul pianeta Bord! Un pianeta completamente incentrato sullo scambio e mostra di merce! La nostra bandiera sventolerà in uno dei più grandi porti che abbiamo mai visto ;)
Partiamo per Bord allora e che la forza sia con noi!! 

Kappa 

venerdì 10 gennaio 2020

LA SCHERMA COME CONOSCENZA DI SE'



Nello scorso articolo vi ho parlato della mia visione al femminile della scherma introducendo un altro punto importante: la comunicazione.
Partendo dal presupposto che nel duello regna il linguaggio non verbale, penso la scherma sia determinante per conoscere meglio noi stessi e l'altro.
C'è una notevole differenza tra duellare con lo stesso compagno la prima e la seconda volta, perchè ci si è già conosciuti un po' più in profondità e questo permette a entrambi di crescere sia nella tecnica che interiormente.
Più si duella assieme più ci si arricchisce l'uno con l'altro e più si duella con persone diverse più si apprende qualcosa di nuovo imparando a vedere anche diverse prospettive.

E' un buon esercizio durante il duello prestare attenzione ai nostri pensieri. Questo ci permette di restare nel qui e ora e di prendere consapevolezza del nostro corpo. Se un pensiero ci ossessiona o se la mente tende a volare basta riportare la nostra attenzione alla posizione di guardia per tornare a noi stessi e alla nostra centratura.
Una volta trovata la nostra stabilità possiamo concentrarci sul nostro avversario prestando attenzione alle sensazioni del corpo e alle emozioni che proviamo restando in ascolto.
Uscire dalla nostra zona di comfort ci spaventa. Quello che ho notato è che la scherma ti permette di superare i tuoi limiti, quindi se la tecnica successiva sembrerà difficile è utile ricordare che Volere è Potere. La terza parola magica è Tacere...perchè tacere? per restare connessi col nostro corpo momento per momento, per restare radicati a ciò che siamo nel qui e ora. Quello che conta è restare fedeli al proprio intento, il resto è silenzio.

Affinchè il duello sia fluido proprio come nelle relazioni, dobbiamo essere sinceri e onesti con il nostro sfidante. Se restiamo autonomi interiormente non ci faremo travolgere dalle emozioni e il duello sarà un restare costantemente presenti. Se poi il nostro sfidante è bravo a toccare i vostri punti deboli ci fornirà un aiuto prezioso per la nostra crescita.

La posizione di guardia non ci insegna soltanto ad essere presenti a noi stessi, ma ci insegna anche il potere del distacco, che rappresenta la capacità di distaccarsi per auto-osservarsi e per osservare il nostro avversario creando il giusto equilibrio tra le parti.

La scherma può essere un mezzo efficace per conoscere meglio noi stessi e metterci alla prova. Scopriamo mediante l'azione del duello chi siamo.
Attraverso la scherma possiamo sviluppare qualità come la resistenza, l'attenzione, la decisione, la destrezza, il coraggio, l'intelligenza, la sicurezza, l'autostima, l'autodeterminazione, la capacità di autovalutazione, la capacità di percepire ed osservare, la capacità di concentrare la mente, la capacità di ragionare e pensare e la capacità di comprendere l'altro. Potremmo dire che la tendenza combattiva espressa nel duello non è altro che il bisogno di affermare sè stessi. In sostanza la scherma forma una persona più ricca capace di esprimere le proprie potenzialità. 

Non abbiate mai timore di duellare con l'altro, nè di deluderlo o per paura di un suo giudizio, perchè c'è sempre qualcosa da imparare. In realtà la nostra attenzione e concentrazione aumentano nelle situazioni che ci mettono alla prova e che in realtà ci spingono ad agire. 

Vi ho parlato nell'ultimo articolo di come duellare possa essere una sorta di danza: quando duelliamo in alcuni momenti le spade si fondono mentre in altre si separano. I duellanti si uniscono per trovare un equilibrio tra fusione e separazione. Duellare con un'altra persona è come imparare ad amare. Implica imparare come quella persona sente, pensa, si comporta e perchè duella in quel modo. Significa avere fiducia e accogliere la vulnerabilità dell'altro nel nostro cuore.

Interessante notare come la donna duellando col maschile sia più ricettiva ad accogliere l'uomo, per questo nel duello la sua mutevolezza si trasforma in dinamicità. La donna sfugge l'uomo insegue.
Per natura la donna è l'energia creativa che si sprigiona attraverso la chimica col maschile. La donna durante il duello accoglie la parte attiva del maschile e l'uomo fluttua con la sua mutevolezza. Viceversa se l'uomo sprona la donna con la sua parte attiva lei di riflesso l'accoglierà e diventerà più strategica. E' così che nasce la danza degli opposti, come nello Yin e lo Yang sebbene sembrino in conflitto tra loro sono in realtà interdipendenti. 
 

Pur essendoci diverse forme nella scherma ho notato che ognuno ha un suo stile di interpretazione in base alle sue inclinazioni personali e penso che questo sia il mio raccontato attraverso questa rubrica.

Vi lascio con un esercizio interessante che sto mettendo in pratica personalmente: durante il duello cercate di percepire dove vi trovate e quali posizioni il vostro corpo assume restando presenti. Come sento il mio corpo? Come respiro? Quali tensioni muscolari avverto? Dove mi sento contratto e dove sono disteso? Riuscite ad essere sempre presenti mentre duellate con l'altro o vi lasciate assorbire da lui? Riuscite a ripartire la giusta attenzione tra le parti? Riuscite a disperdere meno energie nel duello riuscendo a difendere la vostra posizione diventando un prezioso partner attraverso un confronto costruttivo? Quanta vicinanza è positiva per voi? E per il vostro avversario? Dove si trova la nostra distanza ottimale? Quando è che entrambi stiamo bene? Dove si trova il reciproco confine tra incontro e scontro? In quali momenti percepisco che il duello è più fluido?



Buon duello a tutti!!!
Lady Funambola





Bibliografia consigliata:

- Psicosintesi - R. Assaggioli
- Fiducia Sfiducia - Krishnananda Amana
- A tu per tu con la paura - Krishnananda Amana
- Sesso e intimità - Krishnananda Amana
- Le persone sensibili sanno dire no - Rolf Sellin
- Le persone sensibili hanno una marcia in più - Rolf Sellin
- Piccolo manuale di autodifesa verbale - B. Beckam
- I due volti dell'amore - B. Hellinger



giovedì 9 gennaio 2020

LA MELODIA DELLA SPADA: SCHII-CHO

Prefazione: 
Ciò che verrà scritto qui è un modo di interpretare sia il duello che l’allenamento in maniera musicale. 
Il significato sta infatti nell’interpretare i vari stili di combattimento descritti in maniera magistrale dal nostro navigatore Mistrolomeo attraverso la musica, questa nuova avventura nel quale mi sto cimentando è puramente personale e non implica assolutamente che la canzone o album o altro che scelgo siano per forza appartenenti a quello stile, sia per il duello sia per l’allenamento. Infatti questa descrizione e interpretazione sarà suddivisa prevalentemente in due macro gruppi: ALLENAMENTO e DUELLO.

Perché “La melodia della spada”? Beh essendo un connubio tra musica e la nostra scherma (che seppur ludica affonda le proprie radici nella scherma reale), ho pensato potesse richiamare entrambi i campi, con il movimento sinuoso di una lama che segue il ritmo di un qualche brano o album ”disegnando” nello spazio una melodia che solamente chi capisce l’arte della spada è in grado di ascoltare. 

Si probabilmente mi sarò sicuramente dilungato nelle varie spiegazioni ma questo è un progetto al quale vorrei dedicare molta attenzione dal momento che sia la scherma che la musica che mi appassiona ancora di più, si riescono ad unire così bene! Probabilmente non mancheranno sicuramente riferimenti a film o cartoni animati che non hanno a che fare con il mondo di star wars ma che hanno un legame forte con la musica e con la scherma. 
Questo.
Per adesso è tutto, cercherò di spiegarmi nel miglior modo possibile! 
Cominciamo! 

Kappa 

martedì 7 gennaio 2020

Comunicazione nel duello: l’essenza del Cho per la Tortellino Laser

Durante un Duello di Scherma con spada laser, come ogni altro duello di scherma, il risultato finale viene definito da un prestabilito numero di “Cho”, termine che indica l’attacco andato a segno in una parte “vitale” dell’avversario, ovvero tutto il corpo esclusi il viso (per ovvii motivi di sicurezza) e le due aree che vanno dai gomiti alle mani e dalle ginocchia ai piedi.

Anche se per necessità di cose seguiamo ovviamente questa codifica strutturale, alla Tortellino Laser ci distinguiamo per l’interpretazione che diamo alla concezione stessa del Duello: ad ogni allenamento sottolineiamo ogni volta  quanto questo non sia uno scontro contro un avversario, ma un momento di vera e propria comunicazione e dialogo insieme  ad un compagno ed amico.

Affondi, parate, finte, ritirate ed assalti devono essere strutturati come una sorta di danza emozionale che svolgiamo insieme al nostro  partner di scherma, senza che ci sia in alcun modo la voglia di competizione e di sopraffazione; non stiamo combattendo per stabilire chi è il più forte, il più tecnico o il più veloce, stiamo parlando attraverso i nostri corpi e le nostre spade. Se il nostro avversario vuole fare “cho” il più in fretta possibile, evidentemente non vuole dialogare con noi, probabilmente perché sta parlando da solo ed e’ troppo preso dal suo ego e dalla sua frustrazione personale.
Ora dirò una cosa forte: non ha senso e scopo incrociare le lame con un personaggio del genere, la comunicazione ed il dialogo attraverso la spada sono pressoché assenti, nessuno dei due imparerà nulla dal confronto ed avremo solo perso tempo, sarebbe come parlare ad una persona che sta ascoltando Heavy Metal a tutto volume nei suoi auricolari.

Che sia uno scambio di tecniche, un duello o durante un combattimento in un torneo, il “Cho” deve avere la stessa valenza di un punto alla fine di una proposizione o di un pensiero espositivo. Deve esserci, sia per prendere fiato, sia per finire il periodo, ma non deve essere lo scopo ultimo della frase: altrimenti, come detto in precedenza, evidenzia solo la voglia di non comunicare.
In alcune realtà ho sentito commenti ammirati per chi ha fatto tre “Cho” in 14 secondi al suo avversario: seguendo la metafora del dialogo, il livello di comunicazione espresso e’ al livello di “Io sono Groot! Io sono Groot!”. Il duellante non ha comunicato nulla ed il suo avversario non ha imparato nulla, tranne che lui “e’ Groot!”. Dopo la terza volta magari un po’ inizia a stufarsi e perde la voglia di confrontarsi nuovamente.

L’essenza del duello che pratichiamo qui alla Tortellino Laser e’ che i duellanti parlino la stessa lingua, allo stesso livello di comunicazione, senza che uno dei due sfrutti la maggiore tecnica od esperienza per dominare lo scontro: ogni schermidore esperto deve mettersi obbligatoriamente a disposizione del proprio compagno meno preparato per fargli capire come dialogare in una lunga e proficua comunicazione schermistica. Il “Cho” prima o poi arriverà, ma estremizzando il concetto, deve essere posticipato il più possibile e deve diventare quasi un rimorso quando lo si ottiene (“accidenti! Stavamo comunicando in maniera fantastica! Peccato aver interrotto la sequenza di scambi tra di noi, probabilmente non ho portato il mio attacco in maniera pulita e quindi non gli ho dato modo di pararlo!”).

Il Duello deve essere poesia e sinergia tra i due compagni, raggiungendo una sincronia tecnica ed emozionale totale, godendosi ogni momento di esso e protraendolo il più possibile. Questo è ciò che ci proponiamo di insegnare alla Tortellino Laser. Duello come comunicazione e non come scontro.

Infine, a ben pensarci, prendendo ad esempio i fantastici duelli che abbiamo ammirato nei film della Saga, nessuno si ricorderà mai di Anakin che fa a pezzi decine di droidi in pochi attimi, ma sono scolpiti nella nostra memoria gli interminabili scontri tra Darth Maul e Qui Gon Jinn, o tra Obi One e Anakin Skywalker.

Che il duello possa arricchirvi insieme, sempre!

Mistrolomeo
DIARIO DI BORDO DEL CAPITANO KAPPA
Vol.34 

Rieccoci finalmente, mi sono riposato abbastanza e anche la ciurma non è stata da meno ed inoltre abbiamo festeggiato a modo nostro l’uscita di un epoca e l’entrata di un altro periodo che speriamo sia sempre migliore di quello precedente. 
Personalmente il ciclo precedente non è stato per me molto sereno ma al contrario piuttosto burrascoso pieno di insordire e sfide che mi hanno portato allo stremì delle forze. Certi eventi quando capitano non bisogna dimenticarli ma non bisogna neanche permettere di farsi possedere da essi. 
Ho voglia di ricominciare ad andare in giro per la galassia, di conoscere e rivedere persone con cui abbiamo stratto rapporti, fare quello che noi pirati del tortellino facciamo meglio! 
Non ho intenzione di mollare assolutamente il colpo e mettermi a sedere!! Anzi di intensificare e migliorare i nostri sforzi la nostra nave! Nessuno potrà piegarci di questo ne sono convinto! 
E allora andiamo! Si parte! 
Spiegate le vele solari! Togliete l’ancora gravitazionale e che la forza sia con noi! 

Kappa 


DIARIO DEL CAPITANO

  Pagina 7   Data importante domani!!  Ciao ciurma! Buon sabato a tutti quanti!! Oggi parlerò un po’ di me ma non tanto di quello che sento ...